WELFARE

Una riflessione di Andrea Cantini, Business Development Manager di Labor-b.

ll tema della sostenibilità ha sicuramente avuto una forte accelerazione nel post pandemia.

Se è ormai ampio il dibattito relativo all’impatto del prodotto sull’ambiente (con alcune filiere in testa, la moda tra queste), il post covid ha sicuramente accentuato la necessità di capire che impatto complessivo può avere l’Impresa rispetto alla sostenibilità nell’ambito sociale in cui opera.

In questa discussione, si inserisce un tema chiave: la evidente necessità di rafforzare il rapporto tra chi governa la business strategy (i CEO) e chi governa la people strategy (gli HR).

Le nuove politiche HR dovranno quindi ambire ad avere un impatto positivo non solo in termini di risultato economico, ma soprattutto rispetto alle persone, al territorio e agli stakeholders che sono coinvolti. Dovranno essere sostenibili!

Da dove parte la definizione di una people strategy orientata alla sostenibilità?

Un’impresa che oggi vuole definirsi sostenibile, deve sicuramente mettere in discussione i modelli consolidati e costruire una nuova cultura del lavoro. Una nuova cultura in cui i concetti di produttività, performance, risultati sono sicuramente centrali, ma non più raggiungibili “a tutti i costi”!

Porsi l’obiettivo di ridefinire la cultura legata al mondo del lavoro rende ancora più evidente l’impossibilità di affidarsi a iniziative folgoranti e occasionali e la necessità di definire una vera e propria strategia di medio periodo.

Quale la visione di Labor-b su questo tema? Come strutturare al meglio il processo verso l’impresa sostenibile, ingaggiando le Risorse Umane?

  1. Il primo passo, secondo Labor-b, deve essere quello dotare la funzione Hr (staff + consulenza) di competenze trasversali che permettano di valutare gli impatti che le scelte avranno trasversalmente sulle persone, sull’organizzazione e sugli adempimenti.
  2. Il secondo passo è comprendere quanto, le eventuali politiche Hr attuali rispondano o meno ad un principio di sostenibilità, attraverso meccanismi solidi di analisi ed assessment. Possiamo fare alcuni esempi degli ambiti analizzabili, delle pratiche più comuni su cui è necessario interrogarsi insieme ad un consulente preparato:

    – Lavoro in presenza, a tutti i costi
    – Politiche incentivanti legate ad obiettivi difficilmente raggiungibili
    – Politiche welfare inesistenti
    – Politiche di Talent Acquisition aggressive volte a pescare esperti senza badare al costo
    – Assenza di un piano di inserimento e sviluppo di giovani talenti

  3. Il terzo passo è quello di progettare una People strategy che tenga ben impressi alcuni elementi:

    – Le scelte strategiche non portano quasi mai risultati nel brevissimo e necessitano di investimenti
    – Ogni scelta deve avere 2 focus : riduzione del rischio e creazione di opportunità
    – Ogni scelta Hr deve essere anche finanziariamente sostenibile

    Molte sono le iniziative Hr che negli ultimi anni, anche se spesso sporadicamente, hanno volto la propria attenzione alla creazione di una strategia Hr sostenibile:

    – Accademy aziendali per la creazione e lo sviluppo di ruoli critici per l’organizzazione
    – Introduzione in azienda dello smart working
    – Riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione
    – Modalità innovative di assolvimento agli obblighi previsti della  legge 68/99 in collaborazione con il terzo settore e la pubblica amministrazione
    – Politiche welfare orientate alla riduzione del gender gap
    – Piani di up skilling e re skilling del personale

La sfida per il domandi sarà quella di raccogliere questi ed altri esempi positivi in vere e proprie politiche HR?

Nell’attesa che,  le certificazioni in essere in materia sostenibilità d’impresa e le analisi degli istituti bancari orientati alla rilevazione del rischio  sostenibile inizino a dare rilievo anche alla sostenibilità sociale, Il compito delle Risorse Umane sarà quello di generare una cultura Hr sostenibile riportando sempre di più’ la People Strategy al centro delle strategie d’impresa.

I servizi di Labor-b sono già pensati per aiutare i clienti su queste direttrici.

“Se vogliamo migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, l’unico modo è coinvolgere tutti.” – Richard Rogers

Andrea Cantini
Business Development Manager – andrea.cantini@labor-b.it

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *