Settore Conciario

Oggi apriamo una nuova rubrica di Labor-b che si pone l’obiettivo di dare voce alle aziende Iniziamo il nostro viaggio incontrando Laura Balducci, responsabile HR della Conceria Antiba, eccellenza italiana nella conciatura di pelle operante nel distretto di Santa Croce sull’Arno.

Buongiorno Laura, per prima cosa grazie di averci dato questa opportunità. Per iniziare sarebbe interessante conoscere l’origine della conceria Antiba.

La conceria nasce nel 1987 a seguito dell’iniziativa di mio padre e mio zio che hanno creato la loro attività con l’obiettivo di produrre pelli di alta qualità per la calzatura. Partendo da questa idea nel tempo l’azienda si è sviluppata, fino a diventare leader nella concia di pelli di capra grazie a scelte innovative per il settore tra cui scegliere di investire in stabilimenti e fornitori in diverse parti del mondo per ricercare sempre il prodotto migliore capace di rispettare gli altissimi standard di qualità che richiediamo…un valore aggiunto che tutti i nostri clienti nel settore ci riconoscono.

Un secondo elemento di successo è stata la nostra grande flessibilità e lungimiranza nelle scelte che ci ha portato a evolverci nel tempo da conceria specializzata nella calzatura alla pelletteria, segmento in grande espansione.

Io sono entrata in azienda nel 2008 e ho iniziato ad occuparmi del mio percorso nell’ufficio HR 6 anni fa quando l’azienda aveva bisogno di una visione chiara in tema di risorse umane in quanto ci stavamo preparando a una forte fase espansiva: in soli 5 anni abbiamo raddoppiato la nostra popolazione aziendale arrivando ad oggi a 92 dipendenti.

 

Quali sono state le difficoltà che ha dovuto affrontare in questi anni?

La crescita è stata molto veloce e ci siamo subito resi conto che non bastava più solo fare i cedolini paga, ma dovevo trovare una società in grado di supportarmi con una visione globale nel mondo delle tematiche HR…ed in quel momento ho incontrato Labor-B. I consigli e le indicazioni strategiche dei consulenti di Labor-B mi hanno supportato nel difficile compito di contenere i costi del personale seppur mantenendo soddisfazione e uno stretto legame con le persone, marchio di fabbrica di Antiba.

 

È in questo contesto che nasce l’idea di introdurre il welfare?

Esattamente. Stavamo cercando una soluzione per premiare alcune persone chiave, alcuni meriti e allo stesso tempo avere un saving. Abbiamo quindi deciso di iniziare ad introdurre il sistema premiante e ora, dopo il successo della prima fase, stiamo valutando di estendere l’accordo di secondo livello a tutta l’azienda…ma questo è un lavoro che va fatto con i giusti tempi per far capire alle persone il vero valore del progetto.

 

Quale è stata l’accettazione del welfare?

I ragazzi sono stati molto contenti perché ricevono un beneficio che prima non avevano, flessibile e sfruttabile. Nel 2019 la maggior parte delle persone lo ha utilizzato per le vacanze perché è arrivato in un momento interessante per la loro organizzazione ed è stato sicuramente un bel beneficio.

 

Dal punto di vista della motivazione e del legame all’azienda, che impatto ha avuto il Piano Welfare?

Nella nostra azienda c’è un rapporto molto personale con i dipendenti, veniamo da sempre molto incontro alle persone e questa è sicuramente una nostra peculiarità. Sicuramente questo piano ha aiutato a continuare in questa direzione e molti dipendenti ora sono ancora più disponibili perché vedono che i loro sforzi sono ripagati.

 

E per il futuro quali sono le parole chiave per il cambiamento?

Antiba è una realtà molto peculiare rispetto alle altre aziende del territorio. Il controllo della produzione, l’identificazione di budget e il monitoraggio continuo sono diventati elementi imprescindibili per mantenere la situazione sempre sotto controllo nei minimi dettagli.

Inoltre, stiamo facendo grandi investimenti per andare oltre: non vogliamo solo essere sulla cresta dell’onda, ma ci piace pensare di voler essere già pronti per prendere l’onda successiva. Ci sono in corso dei progetti molto interessanti e strategici come la nascita di una nuova conceria sperimentale dove svilupperemo nuove soluzioni alternative.

Inoltre, i nostri pillar su cui continueremo a basare tutte le nostre attività sono qualità, sostenibilità e la responsabilità sociale: fin dalla nascita delle certificazioni del mondo delle concerie siamo sempre in prima linea per cercare nuove soluzioni. Anche in campo HR siamo molto attivi: dal rientro dal lockdown abbiamo avuto diversi audit da parte di clienti e li abbiamo superati tutti dimostrandoci dei partner seri e scrupolosi in tutti gli aspetti della filiera.