Oggi apriamo una nuova rubrica di Labor-b che si pone l’obiettivo di dare voce alle aziende incontrando Simone Berchiolli, Co-Founder e CEO di CRC s.r.l.
Simone buongiorno e grazie per la Sua disponibilità. Lei è stato uno dei primi tra i nostri clienti a comprendere veramente che il mondo del lavoro ha subito una profonda rivoluzione e che era dunque necessario intervenire in modo tempestivo a livello organizzativo.
Ci può raccontare questo cammino?
CRC S.r.l. è un’azienda che opera sul mercato da oltre trenta anni. È una piccola realtà affidabile e solida a cui alcune grandi aziende – che si dedicano alla produzione di macchine o beni di consumo in diversi ambiti industriali (cartario, tessuto non tessuto, farmaceutico, packaging, ecc.) – richiedono forniture e servizi tecnici. CRC progetta e realizza macchine o parti di macchine, prototipi e complementi per linee produttive. Offre anche servizi di ingegneria, montaggio, installazione, start-up e manutenzione per clienti che operano in Italia ed all’estero.
L’impresa – situata nel territorio della Lucchesia (ndr) – fa parte di un piccolo “network” di aziende tecniche evolute (WIVA Network) che comprende anche ORADOC S.r.l. (Soluzioni di doctoring per Tissue e Paper&Board per end user e OEM) e ISE S.r.l. (Reliability & Maintenance Consulting, PdM & Condition Monitoring e formazione professionale) nate ed acquisite nell’arco degli anni su iniziativa mia e di mio fratello Sandro.
Complessivamente oggi le aziende impegnano circa 70 persone, CRC oltre una trentina. Hanno aree di sviluppo a comune e altre più individuali ma guardano nella stessa direzione strategica, con una stretta comunicazione e progetti di sviluppo condivisi.
Qualche anno fa con Sandro, ponendo attenzione all’evoluzione delle aziende nostre clienti, abbiamo avviato una riflessione comune. L’obiettivo era iniziare a trasformare una piccola realtà con una forte “leadership personale e familiare” in una azienda in cui potesse rafforzarsi uno spirito ed una crescita organizzativa che ci consentisse di ampliare deleghe e favorire percorsi di autonomia delle risorse interne rendendole anche maggiormente consapevoli della necessità di impegnarsi assieme per i cambiamenti richiesti dal mercato.
Nella nostra intenzione questo processo è teso a fortificare e migliorare l’azienda e lo stesso network dall’interno affinché possa misurarsi meglio con le sfide e le opportunità che provengono da mercati sempre più turbolenti e clienti sempre più esigenti ai quali vogliamo offrire servizi e prodotti con un livello di qualità ancora più elevato.
Consapevoli dell’importanza del progetto, abbiamo cercato un partner capace di affiancarci, che potesse condividere queste nostre idee e sostenerci nel percorso facendoci “da specchio” con la sua expertise specifica. Era fondamentale per noi tenere in conto la collocazione di CRC nella rete WIVA e l’evolversi rapido dei nostri business di riferimento. Siamo convinti che comunque l’imprenditore debba restare protagonista delle scelte aziendali. Ed è qui che è entrata in gioco Labor-b.
Quali sono stati gli obiettivi principali del progetto?
Da subito siamo stati determinati a creare una “coscienza” organizzativa rinnovata che potesse permettere la crescita di una maturità diffusa delle persone chiave, mettendone in risalto il valore, facendo perno sui punti di forza e permettendo di intervenire sulle aree da migliorare.
Allo stesso modo avevamo bisogno di definire e condividere con maggiore consapevolezza i centri di responsabilità e presidio principali della nostra organizzazione, riequilibrando il ruolo della Direzione, rispetto al contesto futuro in cui potrà trovarsi ad operare l’impresa.
Infine, ci siamo proposti di co-progettare e condividere delle descrizioni di ruolo in grado sia di riflettere la nostra struttura senza snaturarla, sia di essere più allineate ad un contesto rinnovato e alla nostra rete di relazioni. Queste dovranno anche poter evolvere con flessibilità, visto che – come abbiamo imparato di recente – bisogna farsi trovare pronti ad eventi e cambiamenti imprevedibili e repentini!
E quali sono stati i principali risultati conseguiti?
Siamo soddisfatti del lavoro fatto assieme a Labor-b; oggi vediamo una azienda che rispetto all’avvio del percorso ha fatto passi in avanti, comincia ad avere una propria fisionomia e prova a “camminare sulle sue gambe”. Riteniamo ci sia ancora bisogno di una supervisione, ma le persone coinvolte nel progetto, adesso dimostrano una consapevolezza maggiore del loro ruolo e della loro posizione in azienda, nonché una visione più ampia della necessità di essere parte attiva del cambiamento, fondamentale per adeguarsi al futuro.
In sintesi, direi che quello che abbiamo raggiunto è stato l’inquadramento e la prima strutturazione di una organizzazione maggiormente adatta alla situazione attuale ed al momento che sta vivendo l’azienda, ben decisa ad alzare l’asticella della qualità di prodotti e servizi offerti ai clienti. Il progetto ha inoltre permesso di dar vita al primo embrione di un gruppo gestionale intermedio, rendendo più fluidi e condivisi alcuni percorsi decisionali e favorendo un modello che inizia a sconnettere il futuro dell’impresa dalla costante presenza mia e di mio fratello.
Riteniamo che esistano momenti nella vita di un’azienda in cui bisogna orientare con maggior enfasi analisi e decisioni. Il biennio 2018-2020 ed il prossimo 2020-2022 saranno decisivi per lo sviluppo e l’evoluzione di CRC. Una decina di anni fa, con la creazione di un ufficio tecnico, abbiamo fatto un primo piccolo passo in avanti; oggi, assieme a Labor-b, possiamo dire di averne fatto un altro, o meglio di aver iniziato un percorso!
Mio fratello ed io, siamo contenti di aver intrapreso questo progetto con Labor-b. Abbiamo trovato nell’ascolto delle nostre riflessioni prima e nell’approccio al risultato poi, un gruppo di esperti che ha dato risposte coerenti alle nostre idee. Questi sono processi molto delicati dove entrano in gioco tanti aspetti che coinvolgono anche le relazioni personali maturate magari negli anni, soprattutto con le persone “storiche” che sono in azienda da sempre. C’era bisogno di qualcuno che fosse in grado di ascoltare ma anche di proporre con fermezza ipotesi di cambiamento necessarie.
I consulenti di Labor-b l’hanno fatto non solo con competenza, ma anche con sensibilità e direi con grazia.
Certo il progetto ha provocato anche delle scosse, cosa che mi aspettavo e che avevo anticipato ai nostri collaboratori già prima di iniziare le attività. Chi di loro ha compreso l’importanza strategica del progetto è oggi parte di una struttura che ritengo essere più forte. Chi non l’ha capito, di fatto si è autoescluso dall’azienda, evidentemente non ha mai veramente compreso il valore, la potenza e l’importanza di lavorare in gruppo, di essere davvero parte di una organizzazione e di sostenerla.
Quali i segnali principali di cambiamento?
CRC è un po’ la creatura mia e di mio fratello! Quale responsabile diretto, anche io ho dovuto fare uno sforzo di cambiamento, iniziando a lasciare spazi ai miei collaboratori sia sulla parte operativa che gestionale. Le persone con gradualità hanno iniziato a riferirsi non solo a me come unico fulcro dell’azienda. Questo nonostante una situazione condizionata dalla diffusione del COVID oltre che dal recente inserimento in azienda di alcune figure.
La sensazione agli inizi di ottobre 2020, è che si sia creata una maggiore consapevolezza in azienda. Ancora sono coinvolto nelle decisioni più importanti, ma non nascondo che in fondo mi fa piacere che i miei collaboratori, nell’ambito delle loro deleghe, scelgano strade che non sono esattamente quelle che avrei percorso io. Anche se a volte i risultati non sono ancora quelli sperati! Tutti oggi si stanno impegnando con maggiore determinazione, interagendo maggiormente tra di loro e non solo con me come avveniva in passato. Questo è sicuramente un grande cambiamento, per noi la prima misura delle attività svolte da Labor-b in relazione alla nostra visione.
Il percorso di cambiamento ha iniziato quindi ad essere metabolizzato. Pensa che ci siano ulteriori passaggi da fare?
In quelli che dovevano essere i mesi del pieno consolidamento del nuovo disegno organizzativo, l’emergenza COVID, come per tutti, ha rallentato tutte le attività e spostato ovviamente le nostre attenzioni alla necessità di reagire con tempestività verso il mercato ed a supporto dei nostri clienti.
Il progetto (che in appendice ha anche incluso una sessione di assessment center, grazie alla quale è stato possibile rilevare aree di forza e di miglioramento delle figure chiave rispetto alle capacità attese descritte nelle schede di ruolo, ndr) ha visto le ultime fasi riprogrammate per intero con Labor-b e condotte completamente on-line.
Direi che siamo stati dei pionieri, visto che abbiamo affrontato una parte di un percorso così complesso con una modalità del tutto nuova!
Nonostante tutti gli eventi, ritengo che i risultati siano in linea con le aspettative; ora spetta a tutti noi, fare un ulteriore passo in avanti.
Oggi con la situazione un poco più “arrotondata”, dobbiamo iniziare a riflettere su un nuovo step sul quale avevamo già cominciato a ragionare con Labor-b, per rafforzare il gruppo principale delle Key Person nel loro modo di lavorare assieme, favorire l’iniziativa e stimolare l’offerta di contributi da parte di tutte le figure coinvolte.
Sia io che mio fratello riteniamo che il cambiamento nel modo di intendere l’impresa non deve essere prerogativa solo della Direzione, ma deve essere sostenuto da tutte le risorse che vi operano. È l’unica vera garanzia di successo e di consolidamento futuro dell’azienda a fronte di rischi con i quali dovremo imparare a convivere – che derivino da assestamenti dei mercati, da congiunture politiche, sanitarie o economiche – e verso i quali dovremo ingegnarci tutti a trovare soluzioni rapide ed efficaci.
In base alla nostra esperienza, riteniamo che l’azienda deve essere dinamica e saper accrescere la sua coscienza collettiva. Se vogliamo progredire, nel prossimo futuro dovremmo essere preparati ad altri cambiamenti; pur rimanendo cauti, per il futuro siamo fiduciosi ed orientati alla positività.
Certo si devono sviluppare motivazioni e conoscenze, strumenti e la capacità di guardare in avanti. Forse non avremo mai una organizzazione perfetta ma sicuramente ci siamo messi al lavoro per migliorarci.
In questa prospettiva, pensiamo di pianificare ulteriori step di lavoro con Labor-b, magari realizzando un progetto aziendale con la supervisione e la facilitazione di un coach dedicato.
Il lavoro dovrà essere rivolto ad implementare consapevolezza, autonomia, capacità decisionale ed efficienza delle risorse con l’obiettivo di migliorare le performance e le sinergie all’interno del gruppo.